Anamorfismo, un inganno per gli occhi
Si chiama anamorfismo, un effetto di illusione ottica per cui un’immagine viene proiettata sul piano in modo distorto rendendo il soggetto originale riconoscibile solamente guardando l’immagine da una posizione precisa.
La tecnica non è nuova, già a partire dal Rinascimento diversi pittori l’hanno usata per celare dentro ai loro dipinti degli elementi o dei significati invisibili, a meno di non guardarli da una certa angolazione. A Leonardo da Vinci si attribuisce uno dei primi disegni anamorfici; anche Dalì si mise alla prova con deformazioni cilindriche.
La tecnica è anche usata nel cinema col Cinemascope, se il formato con cui sono state riprese le immagini non corrisponde a quello di proiezione sullo schermo deve essere adattato con altri rapporti base/altezza. Un anamorfismo speculare è anche quello della scritta “ambulanza”, visibile nel modo corretto solo attraverso lo specchietto retrovisore.
Truly Design è un collettivo torinese che fa street art, famoso per i suoi graffiti anamorfici
Oppure nella segnaletica autostradale orizzontale dove avvisi di svolta o di cambio direzione hanno bisogno di essere visibili da grande distanza e con velocità sostenute perciò vengono verniciati sull’asfalto in modo allungato. O ancora le pubblicità disegnate sui campi di calcio, di basket, rugby, o sulle piste di F1, visibili solo attraverso un’inquadratura predefinita.